w la libretà (WWW.TUTTESTORIE.IT)
<< “Libretà” è una parola sbagliata, ma suggerisce che
libri e libertà sono, se non fratelli, forse cugini. È una disubbidienza alle
regole della scrittura, che scambiando di posto una R e una E dice due cose
invece che una: “W i Libri!” e “W la Libertà!”
C’è chi dice che fra i libri
per ragazzi ci sono Libri Genitori, per lettori ubbidienti, e Libri Zii, per
lettori disubbidienti. Ci sarà più “libretà” negli uni o negli altri?
A
Cagliari, sulla spiaggia del Poetto, ci son giornate di Maestrale e di Levante.
Il Maestrale sembra fare l’obbediente, mare piatto calmo e buono, ma pian piano
si porta al largo i salvagente, e se non si sta attenti anche la gente. Il
Levante fa il ribelle incontenibile, i cavalloni portano in groppa fino a riva,
ma sempre solo a riva e alla fine è una noia.
Disobbedendo dove si finisce?
E sempre obbedendo si cresce?
Troviamoci a Cagliari, fra il Maestrale e il
Levante, in un festival di libri e “libretà” che vuol ragionare su queste cose,
su OBBEDIENZA E DISOBBEDIENZA, benché sia difficile. Ascoltiamo, pensiamo,
leggiamo: vediamo cosa ci portano i due venti. Siccome è un festival di libri,
noi porteremo le storie di disubbidienze e ribellioni che vivono fra le pagine;
e a voi, bambini e ragazzi che interverrete, chiediamo di portare le vostre
storie: racconti e ricordi di disubbidienze, finte o vere ma vostre, e poi
domande, dubbi, pensieri e desideri su come seguire o non seguire ciò che dicono
i grandi e dice il mondo.
Abbiamo imparato che i festival riescono bene
quando le storie accadute ai ragazzi di carta che sono nei libri si incontrano
con le storie accadute ai ragazzi di carne che sono nel mondo. Così è stato per
la prima edizione del festival, lo scorso anno, quando i bambini ci hanno
regalato le loro Domande. E cosi ci aspettiamo che facciate quest’anno con le
Disubbidienze. Ci obbedite? >>(tratto dal sito http://www.tuttestorie.it/)
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