OBLIQ

- arts & words place -

30 gennaio, 2006

idiozia aerea



Alla luce di queste giornate i nostri occhi si riempiono di grigio. Queste foto servono solo al ricordo scritto di un emotività scaduta. Hai ragione, sai, a vendicarmi del mio sguardo feroce. Ad imprecare per un attimo di follia, per un aereo che non arriva mai. Qui a bordo, a vagare con la mente assente. Del resto sono tra le nuvole.
Ecco i miei occhi dentro le facce stanche del mondo.

(...)

L'idiozia, l'idiozia attorno.
La mia idiozia.

Non è iniziato ieri il nuovo secolo, eppure nulla cambia.

E si sente, anche qui fra le nuvole,
l'idiozia
delle masse
felici
nella loro schiavitù.

V. 06

(l'immagine non è dell'autore del testo, proviene da
www.cepolina.com)

20 gennaio, 2006

c' ART riciclabile

struggimenti: estate

So che non è sano.
So che non è corretto, però certe volte arrivano delle ondate di struggimento che non lasciano scampo. Sono talmente forti che necessitano di esternazione.

Ebbene:
l'estate, il mare la spiaggia, il sale, il sole che cuoce la pelle alle due del pomeriggio...l'ombrellone chiuso perchè il maestrale è troppo forte, il panino con il tonno e il pomodoro, vanity fair, lei che legge e ogni tanto sorride. Lo sport su repubblica, i grandi classici della disney...Indovinare il suo sguardo protetto dagli occhiali da sole e capire che anche il mio è altrettanto nascosto, il baretto, coccobello, leggerezza.
La crema, il doposole, la doccia, il calippo al limone.

Eccovi un'immagine (ovviamente in bianco e nero) estratta dalla mia memoria (clikkate QUI)

E' ancora gennaio, me lo ricordano queste dita gelate che battono sulla tastiera, merda.

V.

17 gennaio, 2006

illustrazione: "la mia libreria meravigliosa"

dal suo blog, una magia di chiara dattola



parole: a proposito di una libertà fondamentale

"Non esiste delitto, inganno, trucco, imbroglio e vizio che non viva della sua segretezza.
Portate alla luce del giorno questi segreti, descriveteli, rendeteli ridicoli agli occhi di tutti e prima o poi la pubblica opinione li getterà via.
La sola divulgazione di per sé non è forse sufficiente, ma è l'unico mezzo senza il quale falliscono tutti gli altri".
Joseph Pulitzer (1847-1911)

16 gennaio, 2006

parole: lunedì e altro

E' evidente come sia lunedì.

E', infatti, un lunedì evidente. Figlio di una notte insonne, che non è ancora finito, che si è presentato storto, obliquo e musicalmente inadeguato.
Si consuma il tempo a battere sul ferro (finchè è caldo). Eppure il freddo non consente sudore. E le orecchie, le braccia, le spalle, la testa, gli occhi e il cuore fanno male.
Qui scelte, dubbi, errori, rinunce, domande.
Fuori la strada, la fretta, la gente, i rami secchi, l'odoredi gasolio e nessuna risposta.
Per fortuna, si potrebbe dire, c'è il mare.
Ma con questo cielo non giova a nulla o a nessuno, può solo uccidere.

V.

14 gennaio, 2006

parole: il tuo fiato a reggere il cielo


Desidero il tuo fiato a reggere il cielo

E chiedo della tua trasparenza il criterio.

Mi aspetto ansie e secoli di sole

dove il brullo diventa meraviglia.

Il cielo è remoto antagonista del mio malessere.

Ora

voglio regolare il battito del mio cuore.

Troppe emozioni


(viniz '05)

11 gennaio, 2006

Caduta e morte di un quadrato in 8 steps

06 gennaio, 2006

La guerra è finita



Vivere non è possibile, lasciò un biglietto inutile, prima di respirare il gas, prima di collegarsi al caos, e la mia amica era una stronza aveva 16 anni appena. Vagamente psichedelica, la sua t-shirt all’epoca, prima di perdersi nel punk, prima di perdersi nel crack, si mise insieme ad un nazista conosciuto in una rissa... E nonostante le bombe vicine, la fame, malgrado le mine, sul foglio lasciò parole vere di vita: "la guerra è finita, per sempre finita, almeno per me!". Emotivamente instabile, viziata ed insensibile, il professore la bollò, ed un caramba la incastrò durante un furto all’esselunga, pianse e non le piacque affatto... E nonostante le bombe alla televisione, malgrado le mine, la penna sputò parole vere di vita: "la guerra è finita, per sempre finita, almeno per me!". E nonostante sua madre impazzita e suo padre, malgrado Belgrado, l’America e Bush, con una bic profumata d’attrice bruciata "la guerra è finita!", scrisse così...

03 gennaio, 2006

INQUIETANZA 7

12 e 45 SEI ORO, Marina

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